Riportiamo, su concessione dell’autore, il testo di un’intervista concessa a katolisch.de dal professor Antonio Autiero, docente emerito di teologia morale all’Università di Mûnster e teologo esperto alla XVI Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi.
In basso anche alcune interviste concesse dallo stesso professore sui temi che hanno attraversato l’assise sinodale conclusasi il 27 ottobre scorso.
Un grande grazie al professor Autiero che, con la sua consueta disponibilità, ci offre un ulteriore spazio di riflessione su questa importante stagione ecclesiale.
Cogliamo l’occasione per segnalare anche l’ultima ricerca condotta da Autiero insieme a Stephanie Knauss.
Il teologo Antonio Autiero ha tratto una conclusione che fa riflettere sul sinodo mondiale conclusosi domenica in Vaticano. Durante le deliberazioni si è reso conto che «la realtà della Chiesa è lontana dall’immagine di una comunità sinodale», ha detto Autiero lunedì su richiesta di katholisch.de. Secondo il teologo morale, professore emerito di Münster, il percorso verso la sinodalità vissuta nella Chiesa è lungo, complesso e difficile. Autiero ha partecipato come esperto teologo alla seconda sessione di quattro settimane del Sinodo mondiale.
Dopo la fine del Sinodo, non ci sono “frutti concreti” delle discussioni, continua il teologo. Tuttavia, l’assemblea della Chiesa ha offerto l’opportunità di prendere atto dei problemi della Chiesa nei diversi contesti regionali in tutto il mondo e di vedere le differenze non come un problema, ma come una risorsa. “Ma a mio parere, un’eccessiva enfasi sulla necessaria ‘unità’ della Chiesa, che è intesa più come uniformità, è un ostacolo per valutare positivamente le differenze”.
La rigida gerarchia nella chiesa è un vero problema.
Secondo il teologo, molti partecipanti al Sinodo sono probabilmente tornati a casa delusi a causa della mancanza di decisioni concrete. “Ma si può anche vedere la cosa con occhi diversi: vale a dire, tornare a casa e ricominciare da capo sul posto”. Perché la rivalutazione delle chiese locali è stata un importante punto di discussione al Sinodo mondiale. “Questa prospettiva, che proviene dal Concilio Vaticano II, dovrebbe ispirare una nuova prassi ecclesiale a livello locale, generare nuove energie, dare forma a nuove strutture”. Se questo dovesse avere successo, sarebbe un risultato concreto del Sinodo.
“Naturalmente, questo richiede coraggio e determinazione da parte della chiesa locale come intera comunità dei fedeli, compresi quelli che esercitano funzioni direttive – in particolare il vescovo”, ha detto Autiero. “La rigida struttura gerarchica della Chiesa è il vero problema”. Questa struttura potrebbe portare al clericalismo, alla subordinazione del popolo di Dio e in particolare delle donne nella Chiesa.
“Dirette” dal Sinodo
A. Autiero – S. Knauss, Oltre il ritmo binario. Prove di trialogo tra antropologia, etica e studi di genere, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2024
Chi è l’essere umano? Come dovremmo vivere e cosa significa la vita buona per noi? Come intendere la differenza più ovvia e, al tempo stesso, più fondamentale tra gli esseri umani, quella tra donne e uomini? Cosa significa il genere per l’esistenza umana, per le azioni che decidiamo di compiere e per le relazioni che intendiamo stabilire con gli altri viventi? Queste domande fondamentali, aprono l’orizzonte del volume, che si interroga sulla relazione tra l’antropologia teologica e la teologia morale attraverso la lente degli studi di genere. Le stesse domande mostrano anche che il dialogo – o meglio, il trialogo – tra antropologia, etica e studi di genere che qui proviamo a declinare non è un accostamento arbitrario ma un ménage-à-trois necessario e produttivo.
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